di Dario Pregnolato
Dinastia Zlatanov. Dimitar, Hristo e Manuel. Che a livello generazionale, e non solo, potremmo paragonare all’omologa dinastia dei Maldini nel calcio. Sì, perché parliamo di ben tre generazioni… da record! Da Dimitar, stella della Bulgaria argento alle Olimpiadi di Mosca 1980 e ai Mondiali del 1970 nonché unico bulgaro inserito nella Volleybal Hall of Fame, che intrecciò la sua vita al Cska Sofia con cui vinse otto campionati, a Hristo che ben conosciamo per le sue 142 presenze in azzurro e i trofei vinti con Piacenza. Ma anche per aver detenuto il record di punti totali messi a segno in Serie A (ben 9256) fino al 17 novembre 2019, data in cui il suo successore, Alessandro Fei, sempre con la maglia della Gas Sales Piacenza, infranse il muro dei 10mila punti. Ma i record, si sa, sono fatti per essere superati. E se di cognome fai Zlatanov, la mission è logica conseguenza. E così, a 15 anni, 8 mesi e 26 giorni, Manuel, figlio di Hristo, a sua volta irrompe tra i grandi con il record di più giovane pallavolista ad esordire in Superlega nel match del PalaBanca contro Verona, giusto un girone fa, sotto lo sguardo attento e commosso di papà, attualmente direttore generale della Gas Sales, dove da tre anni gioca anche Manuel tra settore giovanile e prima squadra. Anche grazie a…
Manuel, diciamolo, se hai esordito in SuperLega il merito è (anche) di tua sorella. Perché tre anni fa alla pallavolo nemmeno ci pensavi…
«Esattamente, tre anni fa non pensavo di giocare a pallavolo, giocavo a basket, prima che scoppiasse la pandemia di Covid. E prima ancora ho giocato quattro anni a rugby, fin da bambino ho sempre fatto molti sport come nuoto e tennis, che seguo tuttora».
Poi la “conversione” definitiva alla pallavolo.
«Dopo un anno di basket siamo entrati in lockdown. All’inizio avevo il canestro in giardino dove giocavo da solo. In quel periodo mia sorella, che è un po’ più grande di me, giocava a pallavolo, così nei pomeriggi finita la dad abbiamo cominciato a palleggiare, anche con mia mamma, pallavolista pure lei. Mi sono talmente divertito che ho voluto provare a giocare seriamente a pallavolo e da lì ho chiesto a mia mamma se potevo provare a fare qualche allenamento con Piacenza».
Leggi l’articolo completo sul numero di marzo di Pallavolo Supervolley