di Eleonora Cozzari
foto Fiorenzo Galbiati

Era quella che mancava gli appuntamenti con la storia. Infortunata sia al Mondiale del 2018, che all’oro Europeo del 2021. Quella che sembrava dover restare cristallizzata nel ruolo di sorella minore di Lucia, brava sia in attacco che in ricezione, eppure mai abbastanza. Abbastanza talentuosa. E abbastanza fortunata. Che si sa, senza la fortuna, il talento fa dei giri immensi e poi mica è detto che ritorna (manco certi amori, per la verità). Noncurante di tutto questo, tecnicamente Caterina è la schiacciatrice italiana più completa. Quella più prolifica se sommiamo le ultime due stagioni (676 punti in entrambi gli anni passati a Novara). Ma il suo momento sembrava non arrivare. Sempre vicino, mai quello giusto. Poi un giorno, in un colpo solo, ha abbattuto due giganteschi tabù: si è messa al collo la medaglia d’oro nella Volleyball Nations League 2022 ed è stata premiata, insieme alla brasiliana Gabi, miglior schiacciatrice del torneo. Un po’ di giustizia, mondo infame. «Arrivavo da un periodo difficile, pesante, mi serviva tanto essere così, essere me stessa. La VNL quest’anno è stata una competizione top, tutte le squadre erano al completo e poi è un torneo tosto, che dura due mesi. Per di più nella tappa in Brasile ho avuto il Covid con febbre a 40, che nel post mi ha lasciato qualche strascico. Ma durante le finali di Ankara ho dato tutto quello che potevo dare, sia di testa che in campo e sono felice, davvero felice. Non ho mai seminato cattiverie nella mia vita e con questa VNL ho finalmente raccolto quello che meritavo». Benvenuti nel mondo di Caterina Bosetti. Quello post 2018, per essere chiari.

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