di Giorgio Marota
Piegare la carta senza romperla, creando forme meravigliose da un foglio bianco. Forse Anna Danesi conosceva già il destino delle azzurre, senza averne la piena consapevolezza. “Siamo come origami, da semplici passaggi può nascere qualcosa di stupendo” è il messaggio che aveva dedicato alle sue compagne dopo le prime tre vittorie italiane a Tokyo. L’arte giapponese di modellare la carta con le mani l’ha in qualche modo ispirata, facendole pregustare chissà quali trionfi a cinque cerchi. Quella frase, quel momento magico, quella voglia di crederci insieme… non poteva certo immaginare che tutto sarebbe stato spazzato via dai ko contro Cina, Stati Uniti e Serbia. Così come, d’altra parte, risultava impossibile pronosticare che quel macigno sul cuore sarebbe diventato il principio di un altro sogno: l’Europeo. Nel Paese del Sol Levante dicono spesso che se sorridi puoi cambiare te stesso, gli altri e il futuro. E Anna non ha mai perso quella curva sul viso, nemmeno dopo la tempesta.
Oggi è focalizzata su un campionato che Monza vuole vivere da autentica protagonista, inserendosi di prepotenza nel lotto delle favorite alla conquista dello scudetto. Il ritorno a scuola dopo l’estate è sicuramente positivo, ma nella stagione più calda dell’anno sono successe talmente tante cose che vale la pena mettere ordine. E così, la centrale della nazionale riapre lo zaino dei ricordi. «Guardiamo il lato positivo – racconta – con la vittoria dell’Europeo sembra che la gente si sia dimenticata dell’Olimpiade, una competizione talmente importante e unica che può andare bene o male. Il bilancio dell’estate è positivo, certo, non capita mica tutti i giorni di vincere un Europeo. Tokyo resta sicuramente una ferita, speriamo si rimargini in fretta».
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