di Eleonora Cozzari

«Ad un certo punto ho pensato sul serio: per me non c’è posto da nessuna parte». A pronunciare queste parole è Alessandra Campedelli, l’ex allenatrice della nazionale femminile iraniana e prima ancora della nazionale femminile sorde (con cui ha vinto un argento alle Olimpiadi 2017, un oro agli Europei 2019 e un argento ai Mondiali 2021). Colei che in estate ha ricevuto il premio Menarini per “i valori sociali dello sport”. Una allenatrice che è anche insegnante di educazione fisica e sostegno in una scuola media della provincia di Trento e che sì, fa dello sport un veicolo di valori. Perché nelle realtà in cui ha operato, quei valori erano imprescindibili dalla tecnica, dai fondamentali, dal lavoro in palestra. La novità è che un posto per lei c’è e quest’anno Alessandra Campedelli sarà la responsabile dei progetti promozionali del settore giovanile di Verona Volley e nello staff tecnico dell’Under 15. Peraltro è un felicissimo ritorno. «È come tornare in famiglia. Ho lavorato a Verona per quattro anni in passato, dal 2015 al 2019, allenando i ragazzi. Uno su tutti: Giulio Magalini (oro ai Giochi universitari internazionali appena conquistati dall’Italia e neo schiacciatore della Trentino Volley, ndr). Ringrazio Verona per questa nuova importante opportunità, sono orgogliosa di poter lavorare e confrontarmi con Bruno Bagnoli, che è il direttore tecnico e con cui avevo collaborato anche prima del Covid, un allenatore di indubbia esperienza nell’alto livello. È stimolante! E lo sarà anche confrontarmi con Rado Stoychev, con la sua esperienza e le sue metodologie».

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