È stata come spararsela nelle vene questa finale tra Conegliano e Scandicci. Tiratissima, avvincente, stratosferica, insomma bellissima, per livello di pallavolo espressa da entrambe le squadre, per gare tutte molto combattute e per cornice di pubblico, che attesta, se ancora ce ne fosse il bisogno, come la pallavolo femminile goda di una popolarità superiore anche ad ampi settori dello sport maschile. Quello a cui abbiamo assistito a Palazzo Wanny per Gara4 è stato, come chiamerebbero in Spagna, un miedo escénico, con un’autentica “marea bianca” a sostenere e spingere le ragazze di Barbolini nell’impresa di prolungare ulteriormente la finale scudetto a Gara5. Antropova e compagne hanno provato ad azzannare il match, portandosi a casa il primo set, grazie ad una Herbots trascinatrice e ad una Carol sempre imponente, suo l’ace del 25-23 che chiude un set che la Savino ha avuto il merito di condurre, resistendo all’assalto delle pantere che con Wolosz e Haak (7 punti nel match come l’omologa Antropova) avevano trovato il 23 pari.
Scandicci legittima il vantaggio partendo forte anche nel secondo set, ritrovandosi nuovamente sul 4-1 con Antropova, poi due attacchi vincenti di Linda Nwakalor portano la Savino sul 6-2. Lubian e Plummer suonano la carica, con quest’ultima autrice di un trittico di attacchi vincenti per il 7-6. Haak e Cook portano avanti le pantere 8-9. Comincia una fase di botta e risposta, poi si scatena nuovamente Lubian con due aces, Haak e Plummer per il primo break pantere: 13-17. Un divario che le ragazze di Barbolini, contrariamente alle gare precedenti, non hanno la forza di rimontare, Conegliano allunga e la subentrata Squarcini chiude il set con un ace dei suoi: 17-25.
Nel terzo set Scandicci accusa il colpo e comincia a mostrare segni di cedimento, contrariamente a Wolosz e compagne che non concedono un pallone alle gigliate: Wolosz giganteggia a muro e orchestra per gli attacchi di Haak e Cook. Moki De Gennaro è, parafrasando Ligabue, “sempre lì nel mezzo a non far cadere palloni”. Esemplificativo il dato di efficienza del 14% in attacco nel terzo set per Scandicci, che unitamente ad un 61% di efficienza in attacco di Bella Haak, decretano il 17-25 per le pantere.
Le ragazze di Santarelli si trovano ad un set dal settimo tricolore consecutivo, che Wolosz vuole andare a prendersi con un ace del 4-8. Preziosissimo il lavoro in seconda linea di Gennari che consente alle pantere di mantenere a distanza Scandicci, che però ha il merito di recuperare dal parziale di 10-15 al 20 pari agguantato dal muro di Nwakalor. Sono gli ultimi tentativi di una Savino mai doma con Zhu e Herbots che sopperiscono al comprensibile calo di Antropova, suo l’errore in battuta che certifica la supremazia di Conegliano: 21-25.