Ribadiamo, Milano è una corazzata, ma Conegliano è nell’Olimpo, non solo della pallavolo femminile, ma dello sport in generale. Gli aggettivi per una società unica per competenza e trofei vinti sono finiti da tempo. Non sembra destinata a concludersi, invece, la straordinaria epopea gialloblù perché, parafrasando Enzo Ferrari e constatando il crescendo degli ultimi anni, “la miglior Imoco è sempre la prossima”. Per il passaggio di testimone ci sarà ancora da attendere, anche perché Milano sembra non avere ancora raggiunto una maturità di collettivo tale da spodestare le pantere, autentiche cannibali nell’azzannare ogni anno tutte le competizioni possibili, con la ciliegina della Champions, che nelle ultime annate Conegliano si è vista sfumare.
Non sfuma affatto il sogno del Grande Slam: Supercoppa Italiana, Coppa Italia, Scudetto e Champions League, tre delle quali vinte contro Milano, fuori in semifinale ai PlayOff scudetto ormai un mese fa. Un periodo di tempo lungo, nel quale le ragazze di Santarelli hanno invece disputato ben cinque gare probanti, tra gara3 con Novara e le quattro di Finale Scudetto contro Scandicci. Se la caratteristica principale di Conegliano è l’affidabilità, l’incognita di queste Super Finals di Champions era rappresentata a ragione da Milano, apparsa tesa e compassata nelle battute iniziali del match, che le ragazze di Santarelli che hanno invece impattato con gli occhi delle…pantere, in un primo set senza storia e giocato sui livelli che conosciamo da parte di Wolosz e compagne apparse in totale controllo sin dai primi scambi con Plummer e Haak subito aggressive e l’ace di De Kruijf per il 14-8. Con Gaspari costretto ad alternare time out tattici e psicologici, chiedendo a Orro e compagne di “non perdere le connessioni”. Che funzionano benissimo invece tra le gialloblù, dove la fase di ricezione di De Gennaro consente a Wolosz di orchestrare a meraviglia e Haak di colpire: 7 punti e 70% in attacco per la svedese. Egonu dà segni di vita con attacchi su Wolosz e De Gennaro 18-11, ma il primo set è segnato da un costante +6 pantere, la stessa Egonu viene murata da Robinson Cook che chiude sul 25-14.
Evidentemente il primo set serviva da rodaggio per le ragazze di Gaspari che entrano decisamente più convinte nel secondo set con Plummer murata da Egonu per il 2-3, primo vantaggio di Milano. E primo punto per Rettke in attacco 3-4. Ancora Egonu su Plummer 3-5 e primo break di vantaggio per le meneghine. Comincia una fase tecnicamente non impeccabile con una sfilza di errori al servizio da entrambe le parti, Cazaute, Haak e Rettke, imprecisione fisiologica dopo picchi di pallavolo sublime. Diagonale di Egonu e muro ancora di Rettke, salita in cattedra con 5 punti, per il 9-14. Comincia il filotto al servizio di Malual, insidiosissime le sue battute che fruttano ben due ace e il 9-17. Lanier al posto di Plummer interrompe la striscia in battuta di Malual. Robinson Cook suona la carica 14-17, ma Haak sbaglia e Sylla fa 17-21. Lanier murata da Folie, 18-23, +5 Milano. Haak e Lubian riavvicinano Conegliano 20-24. Poi tre errori di fila di Egonu spaventano Milano, che la chiude sempre con Egonu sul 23-25.
Calo vistoso di Conegliano, esemplificativa la percentuale del 33% in attacco.
Terzo set e le pantere, dopo una fase di difficoltà, tornano a dettare legge con Robinson Cook e Haak: 14-9. Plummer e Fahr, 5 punti a testa, sopperiscono al fisiologico calo di Haak, mentre Sylla e Cazaute, 4 punti a testa, non compensano il solo punto di Egonu, uscita sul 17-10. Bardaro, Wolosz e De Gennaro confezionano per l’attacco vincente in parallela da zona 4 di Robinson Cook: 22-15. Con le pantere vicine al 2-1, Milano ritrova un minimo di compattezza, Sylla piega le mani a De Kruijf 23-17, Plummer viene contrastata dal muro di Egonu 23-18, si rinnova il duello con Plummer che trova il mani out di Egonu 24-18. Sylla mani out 24-19, ma Haak la chiude certificando un terzo set ancora una volta dominato da Conegliano.
Decisamente più equilibrato il quarto set, aperto con un maestoso attacco centrale di Egonu in mezzo al muro composto da Plummer e De Kruijf, che realizza l’ace e il suo quinto punto. Comincia una fase di scambi punto a punto, caratterizzata da imprecisione da entrambe le parte, ma a pesare sono gli errori di Conegliano, che nel set arriverà a regalare 11 punti a Milano, vanificando gli 11 messi a segno da Haak-Plummer. Quest’ultima murata da Folie 10-11, attacco out di Haak per il break Milano. Cazaute attacca su Fahr non al meglio per il problema alla caviglia destra: 12-15. Wolosz e Fahr murano la setssa Cazaute per il 18-19, il primo tempo di Folie ristabilisce le distanze 18-20. Poi ancora ace Malual 18-22, che inaugura un’altra serie che fa vacillare la difesa di Conegliano, passata dalla serenità alla confusione, un po’ come accaduto nel secondo set. Bajema fa 18-24, poi l’errore di Robinson Cook chiude sul 19-25 il quarto set.
Conegliano e Milano si sono spartite i primi quattro set senza esprimere il meglio della loro pallavolo, al netto del primo set di Conegliano. Al tie break l’ace di Wolosz del 3-1 è esemplificativo di un’abitudine a gestire fasi cruciali di match determinanti come le finali. Sale in cattedra Robinson Cook tra diagonale e parallela da zona 4 7-6. Mani out Plummer al cambio campo 8-6. Ancora Plummer intenzionata a contendere l’MVP ad Haak per l’11-7, poi muro di una giganteggiante Fahr 12-7. Diagonale vincente di Sylla (4 punti), l’ultima a mollare, ma Plummer chiude con un attacco dei suoi da zona 2: 15-9. Conegliano è campione d’Europa per la seconda volta dopo la prima conquistata a Verona nel 2021 contro il VakifBank.