Era il 7 novembre 1993. Il suo esordio nel massimo campionato italiano a 14 anni.
Un’atleta che ha lasciato più di un segno nella storia della pallavolo, con 503 presenze in azzurro e la vittoria di 7 Champions League e 5 scudetti. Nel 2002 con la Nazionale allenata da Marco Bonitta vince l’oro mondiale, e nel 2014, ai mondiali che si giocarono in Italia, fu la capitana, mancando il terzo posto di un soffio.
Icona della nostra pallavolo femminile, decide di lasciare il volley giocato. Stavolta, ammette, per davvero, non come nel 2019, quando la proposta di UYBA Busto Arsizio la fece tornare sui suoi passi per regalarci un altro anno di gioco.
Una carriera emozionante durata 30 anni, per un’atleta che si è messa in gioco sempre a 360 gradi, dentro e fuori dal campo: “È giusto così: largo alle giovani”. E a Tokyo tiferà accanitamente, spudoratamente per la nazionale ma soprattutto per Egonu, che vede come l’erede della sua passione e della sua determinazione in campo.