Appena cade l’ultima palla della stagione è importante che società, allenatori e atleti comincino subito a programmare quella successiva
di Alessandro Contadin
Nel momento in cui cade l’ultima palla del campionato va in archivio l’anno sportivo passato ma già inizia una nuova stagione. Parole che possono mettere un po’ di ansia, ma da quel momento, e dopo qualche giorno di meritato riposo, è necessario capire cosa si vuole dalla stagione successiva. Occorre cioè determinare gli obiettivi ed è un pensiero che sia le società che tecnici e atleti si pongono o si dovrebbero porre.
Dai settori giovanili alle massime serie, non cambia di molto il ventaglio degli obiettivi societari. Gli elenchiamo velocemente:
– Far crescere i giovani
– Fare meglio dell’anno precedente
– Ottenere la salvezza
– Vincere il derby
– Qualificarsi ai play off promozione
– Ottenere la promozione-Vincere lo scudetto
– Vincere la Coppa Italia
– Ben figurare nelle coppe europee o addirittura vincerle
– Non sforare il budget a disposizione
– Fidelizzare o trovare nuovi sponsor
– Nel bene e nel male, essere presenti il più possibile sulla stampa locale o nazionale (preferibilmente nel bene… ma non date per scontato il caso contrario!)
Per arrivare a uno o a più di uno tra questi traguardi occorre fare una programmazione mirata al loro raggiungimento, anche a discapito di altri.
Per quanto riguarda gli allenatori:
– Far crescere gli atleti
– Ottenere la riconferma dalla società magari con un contratto pluriennale (se si sono trovati bene…)
– Ottenere la promozione a un ruolo più importante, a una serie superiore o alla prima squadra
– Crescere tecnicamente se affiancati ad un bravo primo allenatore
– Creare un buon rapporto con gli atleti in modo da poter creare collaborazioni bilaterali future (poterli richiamare in stagioni successive o farsi richiedere dalla squadra per cui giocano)
– Portare o aggiungere qualche trofeo alla propria carriera per accrescere il proprio valore sul mercato, sia economico che tecnico
– Raggiungere gli obiettivi societari
– Essere pagati regolarmente e puntualmente
Per gli atleti:
– Crescere tecnicamente e fisicamente
– Non infortunarsi
– Ottenere la promozione a un ruolo più importante, a una serie superiore o alla prima squadra
– Creare un buon rapporto con i tecnici in modo da poter creare collaborazioni future (essere contattati dagli allenatori in stagioni successive che nel frattempo si sono accasati in altre società)
– Portare o aggiungere qualche trofeo alla propria carriera per accrescere il proprio valore sul mercato, sia economico che tecnico
– Raggiungere gli obiettivi societari e creare un buon rapporto con quest’ultima per poter essere riconfermati per un’altra o altre stagioni (per chi si è trovato bene e non vuole andarsene da novembre dell’anno precedente!)
– Stare bene con i propri compagni, soprattutto con quello o quelli con cui si convive e nella città in cui ci si ritrova a vivere
– Essere pagati regolarmente e puntualmente, se il contratto lo prevede
Messi in ordine gli obiettivi, la situazione ottimale sarebbe quella di esaudire i desideri e raggiungere gli obiettivi di tutti. Avere società, tecnici e atleti contenti e realizzati sarebbe una situazione perfetta, quasi utopica, ma che qualche volta si è vista anche in Italia nel massimo campionato maschile di serie A, ora Superlega.
Quando a inizio stagione si leggono le interviste che iniziano con “Ho scelto questa società perché ne condivido il progetto”, significa che ci sono tutte le premesse per raggiungere la situazione utopica descritta sopra. Può capitare però che durante l’anno qualcosa vada storto e che di conseguenza nella maggior parte delle società che partecipano a un campionato ci siano tecnici, atleti e società stesse non soddisfatte del lavoro svolto.
Fissare gli obiettivi è facile, la parte complicata consiste nella programmazione della stagione per far sì che questi si raggiungano. In particolare programmare il lavoro fisico e il lavoro tecnico in modo che gli atleti siano al top della forma nei momenti cruciali dell’annata. Senza mai dimenticare le sfaccettature psicologiche e mentali che quotidianamente accompagnano gli atleti di entrambi i sessi e di tutte le categorie ed età!
Diventa quindi fondamentale, una volta fissata la data del raduno e reso noto il calendario delle gare, programmare le prime settimane di lavoro. Come abbiamo potuto affermare più volte l’improvvisazione è sinonimo di incertezza, quando in verità lo staff tecnico lavora quotidianamente per eliminare qualsiasi tipo di dubbio verso i propri atleti, dal punto di vista tecnico, fisico e organizzativo.
Il capo allenatore dovrà definirsi il coordinatore di questo importante lavoro, non facendo la parte del tuttologo, ma cercando di costruire uno staff che possa operare sul campo, quando sarà richiesto, nella più totale autonomia. Seppur questo sembri un punto banale, il primo allenatore deve sapersi fidare, rimanendo sempre al corrente di quello che i componenti del suo staff programmano e portano sul campo e non dovrà interferire se non per migliorare il lavoro svolto dal resto dei tecnici.
Fin dai punti più semplici la programmazione dovrà essere svolta in collaborazione con il preparatore atletico, che a sua volta dovrà mettersi in una posizione di collaborazione e non dovrà imporre il lavoro da svolgere. Entrambi allenano per un bene comune che possa essere poi sfruttato a pieno dall’intera squadra.
Vediamo quali sono i punti da delineare per una buona programmazione:
– Data d’inizio degli allenamenti (dalle 6 alle 9 settimane prima dell’inizio del campionato)
– Organizzazione del lavoro di prevenzione e introduzione al salto (definire tempi, spazi e modalità in cui la squadra svolge la fase iniziale della preparazione)
– Organizzazione dei test (antropometrici e prestativi)
– Organizzazione di eventuali amichevoli o tornei in preparazione al campionato
– Organizzazione e programmazione della settimana tipo nella stagione
– Organizzazione e programmazione per il recupero di possibili atleti infortunati (non bisogna sperare, ma programmare)
Con questi punti ben delineati l’allenatore e l’intero staff tecnico e medico saranno pronti ad affrontare l’anno con la massima attenzione verso quelli che possono essere definiti obiettivi stagionali.
Se è appena caduta l’ultima palla… comincia a pensare al prossimo anno!