di Gian Luca Pasini

Dire che vale tanto oro quanto pesa nel suo caso non renderebbe merito a Daniele Santarelli. Lo scorso anno durante il Mondiale vinto con la Serbia aveva perso 6-7 chili ed è un coach small. Ma Daniele da Foligno è il tecnico dell’anno. Difficile immaginare che uno possa fare altrettanto: dopo il titolo iridato con la nazionale di Belgrado, ha infilato Nations League ed Europeo con la Turchia. Mentre nella stagione di club ha vinto scudetto, Coppa Italia, Mondiale per Club e Supercoppa con Conegliano. Vale a dire quattro trofei su cinque. Solo la Champions gli è sfuggita, battuto da quel Fenerbahce che aveva Melissa Vargas come punto di forza. Quello che gli ha tolto in inverno l’attaccante di origine cubana gli ha restituito in estate, trascinando la Turchia a conquistare le prime due grandi manifestazioni internazionali, per una nazionale che prima non aveva mai vinto. «È chiaro che Melissa Vargas è un grande valore aggiunto di questa squadra, senza di lei sarebbe stato difficile avvicinare il primo livello mondiale. Credo che lo sappiano tutti. Ma io in questa squadra ho visto cose che forse altri non vedevano. Me ne hanno dette tante, che ero qui solo per i soldi (ha lasciato la Serbia e ha firmato in Turchia un contratto importante di 2+4 stagioni, ndr). Oggi forse si capisce che non è così. Le sfide sono nuove e i traguardi sono sempre difficili da raggiungere. Sono orgogliosissimo di questo gruppo. Tutti mi dicevano perché cambio la Serbia con la Turchia? Ero convinto che questo fosse un gruppo in grado di vincere subito. Che aveva fame di successi. E che aveva voglia di dimostrare quello che valeva. Quando sono arrivato ho detto alle ragazze qual era il percorso che volevo fare e stiamo lavorando per questo. Questa estate è stata bellissima, non avrei mai pensato che sarebbe andata così».

Leggi l’articolo completo sul numero di settembre di Pallavolo Supervolley