di Eleonora Cozzari

Ve lo ricordate Marco Giallini in Perfetti Sconosciuti? Quel discorso pazzesco, saggio e illuminato sul saper disinnescare*? Ecco, seduti all’aperto in un tavolino di fronte al PalaBarton – d’accordo niente a che vedere con l’appartamento chic e un tantino borghese del film – Davide Mazzanti incarna perfettamente quel personaggio. Estraniatelo dalla storia cinematografica, voglio dire, quello che resta è un uomo sensato. E Davide, in bilico tra quello che sa, ma che è prudente non dire e quello che ha imparato, che invece è necessario rendere manifesto, sembra ricalcare il suo alter ego cinematografico. Così va a finire che usa parole molto simili per rispondere alla domanda sul perché alla vigilia di molte manifestazioni che contano, le azzurre abbiamo avuto conflitti interni anche feroci. Anzi, per la precisione, su come li risolvano, quei conflitti feroci. «Ogni volta che emerge un dissidio, il leader più forte è quello che fa un passo indietro, perché è vivere per aver ragione che crea distanze».

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