di Camilla Cataldo

Per la Fipav risultava di nazionalità sportiva italiana ma al momento dell’iscrizione della Savino del Bene Scandicci alla Challenge Cup, la scorsa stagione, la Cev ha scovato una sua convocazione in una pre-lista per una nazionale giovanile russa agli Europei Under 16 del 2017. E così, nonostante le dichiarazioni della Federazione russa che mai la ragazza fosse stata tesserata nel loro Paese, il suo tesseramento cambia e per farla scendere in campo il club toscano deve schierarla in quota straniere. Un cavillo da sciogliere, si spera al più presto. Ekaterina Antropova, giovane e cristallino talento, ha investito sull’Italia e ora attende il via libera per giocare (di nuovo) da italiana, magari anche in nazionale, il suo sogno. «Ho puntato sull’Italia perché in famiglia sapevamo che fosse una scuola molto buona, soprattutto qui si lavora bene sui giovani. Una volta sbarcata, mi sono presto ambientata. E ogni anno si punta a fare meglio, anche come squadra», racconta l’opposta, figlia della “Generazione Z” nata il 19 marzo del 2003. Si guarda anche a lei per il dopo-Egonu, se Paola davvero volesse effettivamente lasciare l’Italvolley o semplicemente prendersi una pausa. «Io mi sento russa, visto che ho vissuto lì per 15 anni. Sono cresciuta lì. Tuttavia, a livello sportivo, mi considero italiana. Perciò, in futuro mi farebbe molto piacere giocare per la nazionale azzurra», disse poco tempo fa. Oggi non si sbilancia troppo. «Non si può parlare di futuro, non guardo mai oltre uno o due anni. Non so se mi vedrò ancora in Italia, di certo il livello qui è buono, c’è uno dei migliori campionati al mondo».
Saggia e matura al di là della carta d’identità. La prossima stagione proporrà Nations League, Europei e il torneo di qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. «La nazionale? Per ora mi focalizzo sul campionato, preferisco parlare di obiettivi più vicini, mi piace procedere partita dopo partita. Se pensi troppo in là, rischi di perdere di vista il traguardo più immediato, è troppo importante restare concentrata sulla mia squadra».

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