di Stefano Michelini
Foto Galbiati/Rubin

La festa è finita da poche ore, la notte insonne spesa a festeggiare e a mettere in fretta e furia le ultime cose in valigia per raggiungere l’aeroporto alle prime luci dell’alba è la più dolce che gli azzurri potessero immaginare. Una notte vissuta con due inseparabili compagni di viaggio: la medaglia d’oro al collo e una coppa da abbracciare. «Parliamoci chiaro, non avevamo aspettative così alte da pensare di conquistare l’Europeo, ma noi siamo l’Italia e giochiamo sempre per vincere». Il concetto, limpido, esce dalla bocca di Daniele Lavia, che al traguardo è arrivato a braccia alzate, protagonista di una finale affrontata ad altissimo livello, sopperendo agli alti e bassi di chi è dovuto passare anche da qualche momento di difficoltà. «Avevamo poco tempo ma volevamo crescere a livello individuale e di squadra e questo, devo dire, ci è riuscito molto bene». Decisamente. Tanto da rimettere piede in Italia e guardare il mondo con occhi diversi. «Sì, il giorno dopo è ancora più bello. L’ho scritto anche in un post. È più bello come accade per tutte le cose grandi ed emozionanti che si fanno. Perché a freddo riesci a capire davvero ciò che di importante hai fatto e la gioia aumenta. È stata una competizione lunga e difficile, con una squadra molto giovane e vogliosa di iniziare un nuovo cammino. Vincere è stato fantastico».

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