di Alberto Bertolotto
Prima ha portato la Germania ai Giochi Olimpici dopo dodici anni d’assenza, ora invece sta lottando con l’Aluron CMC Warta Zawiercie per la conquista del campionato polacco, della Coppa di Polonia e della Coppa Cev. Tenendo conto che ha solo 40 anni, e che il suo primo incarico da capo-coach risale al 2019, si può dire che Michal Winiarski sia uno degli allenatori di nuova generazione più interessanti. Un percorso da seguire il suo, con tanta Italia. Inevitabile ricordarlo per il suo passato da schiacciatore a Trento, club con cui ha vinto nel 2009 la Champions League, ma anche per essere cresciuto come tecnico al fianco di Roberto Piazza, che ha recentemente affrontato da avversario in Cev con la Power Volley Milano. «Ho studiato alla migliore università» ha detto di lui. Sogni e obiettivi per l’anno olimpico del polacco, che abbiamo incontrato proprio a Zawiercie. «La Germania outsider a Parigi? È ciò che speriamo».
Winiarski, possiamo definirla come uno degli allenatori del momento?
«Da un punto di vista dei risultati, potrei dire anche di sì. Ammetto di essere stato fortunato, perché il mio percorso tecnico è iniziato nello Skra Belchatów nel 2017 come assistente di Piazza, con cui già nel 2018 ho vinto il campionato polacco. Nel 2019 è arrivata la proposta di diventare capo-coach al Trefl Gdańsk, sempre in PlusLiga: da allora sento di essermi sempre migliorato. Non parlo di traguardi conseguiti, ma come tecnico in sé, nelle abilità che richiede il mestiere. La gestione del gruppo, per esempio. All’inizio, poi, vivevo le sconfitte come da giocatore, stavo male. Ora gestisco molto meglio il momento. Sono diventato più esperto. Ogni stagione rappresenta una nuova sfida, la squadra è come un organismo vivente, devi imparare ad agire in tempo reale».
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