Apeldoorn (Olanda) – A tre giorni di distanza dal 3-0 che aveva chiuso la seconda fase l’Italia batte di nuovo la Cina e stacca il pass per la semifinale del Mondiale, in programma giovedì sempre ad Apeldoorn. Nei quarti di finale, nel primo match a eliminazione diretta, le azzurre vincono 3-1 (25-16, 25-22, 13-25, 25-17) ed entrano tra le prime quattro al mondo. Chirichella non è al meglio e Mazzanti sceglie le diagonali Orro-Egonu, Sylla-Bosetti, Danesi-Lubian, con De Gennaro libero.
L’Italia parte forte e in un attimo piazza un break di cinque punti che vale il 6-1 con il punto di Sylla. Danesi (muro e attacco, 9-2) allunga ancora, Egonu tiene l’Italia a +7 (14-7). La Cina prova ad avvicinarsi, Danesi la rispedisce indietro (17-10). Yuan attacca sull’asta e le azzurre mantengono le distanze, Lubian non fa rimpiangere Chirichella e con muro e attacco vincenti porta la nazionale sul 22-15. Il set è in cassaforte e a chiuderlo, al prima opportunità, pensano le mani a muro di Miriam Sylla.
Marina Lubian picchia forte in battuta e le azzurre vanno subito sul 3-0, ma l’attacco out di Egonu riporta subito la Cina in parità. Sylla riporta le azzurre a +4 con due attacchi e un muro (8-4). La Cina torna a -1 (13-14) e aggancia l’Italia a quota 15 con Yunlu Wang, ma in un attimo le ragazze di Mazzanti sono di nuovo a +4 (19-15). Per le azzurre è l’allungo decisivo, la Cina non le aggancia più e il set va in archivio sul 25-22.
La Cina vuole restare in partita e lo dimostra a inizio terzo set volando sul 7-2. L’Italia torna nel match ma non riesce a colmare il gap e il muro su Sylla porta le cinesi a +8. Mazzanti si gioca la carta Pietrini, ma il tema non cambia e anzi il divario aumenta (9-19). L’attacco out di Egonu mette il sigillo sul passaggio a vuoto dell’Italia (13-25).
Nella metà campo azzurra tornano le titolari, ma la partita è cambiata e la nazionale di Mazzanti continua a faticare nel cambio palla. Il primo break lo trova a muro Danesi (9-7), Lubian firma il +3 (12-9). Sul turno al servizio di Danesi arriva il +5, Orro riporta in partita Egonu che risponde presente (16-11). Il muro di Sylla allarga la forbice (19-12) e l’Italia gioca più sciolta. Bosetti mette giù la palla che vale otto palle match (24-16), le azzurre sfruttano la seconda con Paola Egonu che mette le mani sulla semifinale iridata (25-17).