di Enrico Spada
La Tour Eiffel nella mente. Simone Di Tommaso, allenatore di Paolo Nicolai e Samuele Cottafava fatica a non pensare al fantastico scenario che si troverà di fronte fra poco più di un mese quando prenderà contatto con il campo che ospiterà il torneo olimpico di beach volley. L’ombra di uno dei monumenti più famosi e imponenti al mondo, costruito per l’Expo del 1889, farà da riparo per lo stadio olimpico in uno scenario che, a livello di suggestione, non ha nulla da invidiare all’Horse Guard Parade di Londra 2012 e al Tempio di Copacabana di Rio 2016. Simone Di Tommaso voleva esserci a tutti i costi, voleva realizzare il sogno del bimbo Simone che calpestava la sabbia della sua Pescara e guardava lontano, sperando un giorno di raggiungere il massimo. E i Giochi Olimpici sono il massimo. «Un sogno che si avvera, qualcosa di neppure immaginabile che si è realizzato – commenta il tecnico azzurro -. Il primo momento da pizzicotti in faccia fu quando fui scelto per guidare questa nuova coppia composta da Nicolai e Cottafava. Cercavamo di non creare aspettative ma è inutile, lo sai che quando di mezzo c’è un campione come Paolo non essere ai giochi Olimpici è un fallimento e quindi sapevo che tutto doveva essere in funzione della nostra presenza a Parigi».
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