Ha saputo dire di no alla nazionale per preservare il suo fisico. Il capitano della sorpresa Busto Arsizio Alessia Gennari è stata più forte degli infortuni e oggi rilancia la sua candidatura per un posto in nazionale. «Il ritorno in azzurro sarebbe una rivincita personale. Ho un conto aperto con le Olimpiadi»

di Giorgio Marota

“Se conosci il tuo avversario e conosci te stesso potrai combattere cento volte e cento volte vincerai” scriveva 2600 anni fa l’autore de “L’arte della guerra”, il filosofo cinese Sun Tzu. Fosse vissuto ai giorni nostri, probabilmente avrebbe individuato nello sport – e magari proprio nella pallavolo – una dimensione altrettanto epica. Questa citazione ci è sembrata ideale per introdurre la storia di Alessia Gennari, pallavolista mai battuta dal destino. «È vero, io non mollo mai» tiene a precisare. È la premessa, il punto di partenza della sua avventura. Perché gli avversari di Alessia, ancor più dei muri delle squadre che l’hanno affrontata, sono sempre stati quei maledetti infortuni. Spesso l’hanno condizionata, rallentando la sua ascesa. Anno dopo anno, Gennari ha iniziato a conoscere il suo corpo e a prendere le contromisure necessarie per prevenire piccoli o grandi problemi; l’ha sicuramente aiutata un carattere forte, perché guerriera non si diventa in un giorno e bisogna attraversare delle fasi. «Ero una ragazzina molto timida. Accusavo tutto, ci rimanevo male quando mi rimproveravano. Ora sono cresciuta, affronto le situazioni difficili a testa alta e cerco di essere un aiuto per chi non ce la fa da solo».

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